lunedì, Maggio 13, 2024

Edisu: diritto parziale allo studio

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Di Davide Bono
Come vi avevo promesso qui, volta per volta affronteremo insieme i capitoli di bilancio che vengono tagliati pesantemente dalla Giunta Cota sia nel bilancio di assestamento 2011, sia nel più sofferto bilancio di previsione 2012. Oggi tocca al Diritto allo Studio.


In Commissione III l’Assessore Maccanti ci ha illustrato la situazione dei fondi assegnati previsti per il 2011 e delle previsioni per il 2012. Inutile dire che il previsionale 2012 è fermo a zero di fondi regionali, e a 5 milioni di fondi statali (ma che anche questi sono soggetti alla gestione del nuovo governo tecnico impostoci dai banchieri europei).
Le previsioni delle borse di studio da pagare nell’anno scolastico 2011/2012 sono addirittura aumentate a 30 milioni di euro. Stato+Regione coprono di fondi loro appena 16 milioni di euro, ma 8 milioni di euro copriranno parte della seconda tranche dell’anno scolastico 2010/2011, a cui si aggiungono altri 4 milioni di euro ottenuti dal MIUR (dal fondo del CNR per l’internazionalizzazione), e 5,5 milioni di euro di risparmi del Consiglio Regionale che l’Ufficio di Presidenza ha deciso di destinare a questo settore (se fosse passata la mia proposta di legge di riduzione di costi della politica, sarebbero quasi 20 milioni di euro che coprirebbero il 100% delle Borse!). In totale poco più di 17 milioni di euro, in grado di coprire circa il 60% delle richieste.
La proposta dell’Assessore Maccanti di provare un sistema misto prestiti d’onore+borse di studio ci convince poco. E’ vero che il modello universitario americano non è paragonabile al nostro perchè molto più caro, però il fine è comune: indebitare gli studenti e cioè i futuri lavoratori che in un periodo di precarietà rischiano di essere strozzati antitempo dalle Banche. In USA ad esempio la media per studente è di 24 mila € di indebitamento, e solo il 56% trovano lavoro, finendo per creare un’altra bolla tipo quella dei subprime immobiliari.
E’ vero che il primo anno si riscontrano un sacco di richieste di borse di studio, soprattutto di giovani stranieri, che spesso interrompono gli studi, su cui è difficile controllare il reddito (basta una autodichiarazione rilasciata al Consolato corrispettivo), e di cui è difficile chiedere il rimborso. E’ vero anche, come diceva il consigliere Molinari, ex membro del cda dell’Edisu, che il Politecnico e l’area di Torino assorbono la maggior parte delle borse rispetto all’Università del Piemonte Orientale, ma non è neanche questa l’ottica in cui ci si deve muovere, mettendo in competizione i territori o le nazionalità di provenienza degli studenti.
Ho proposto infatti all’Assessore di studiare una scheda di valutazione meritocratica pre-iscrizione (che non tenga conto solo del voto del diploma di scuola media superiore nè solo del test di ingresso) e una scheda di analisi della possibilità di abbandono dell’Università per gli studenti al primo anno, per poi pensare di valutare solo su una cerchia ristretta l’ipotesi del prestito d’onore, rigorosamente a tasso zero. Ricordando che dobbiamo mettere nelle condizioni più serene possibili chi vuole studiare, senza obbligarlo a dover dividere il proprio tempo tra i libri e lavoretti saltuari.
Vorremmo infine proporci per contribuire a coprire con l’avanzo dei nostri stipendi almeno la borsa di studio al primo degli esclusi del 2011-2012, sperando che anche gli altri gruppi consiliari facciano lo stesso. Sono ben accetti commenti e proposte, anche tramite il poll.

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7 Commenti

  1. potrei fare un altro esempio che mi e piu vicino,
    sovente capita che gli extracomunitari che lavorano regolarmente in italia, abbiano sul loro reddito altre 5-6-7-8-9 persone, che tra l’altro lavorano in nero. cosa succede a questo punto i signori su citati essendo tutti a carico fanno si che “l’unico lavoratore abbia il reddito molto basso tutte le agevolazioni fiscali del caso ad inziare dall’asilo fino alle scuole piu alte. questo e un’altro serio problema che porta non solo via dei soldi allo stato ma impedisce a noi italiani di avere quelle forme di agevolazioni che da molto tempo non abbiamo piu. se andiamo solo a buttare uno sguardo negli asili nessuno si chiede come sia possibile che in graduatoria ci siano per primi solo persone che non sono italiane?

  2. Il problema non è di facile soluzione. In periodi come questo diventa davvero importante per un territorio come quello piemontese, contribuire in modo pesante alla alta scolarizzazione dei giovani. Però bisogna anche fare attenzione a non sperperare inutilmente preziose risorse. Coloro che ottengono borse di studio ben poi non completare l’anno scoastico provocano un danno gravissimo a coloro che non hanno ottenuto lo stesso diritto, italiano o straniero che siano nula cambia.
    Quindi occorre aumentare il grado di controllo e trovare il modo di assegnare queste borse in modo da suddividerle per raggiungimento di obiettivi. Ora ionon so bene come funzionino, Ma se a tizio riconosco una borsa di studio del valore X e gli dico: ti do X/4 per permetterti di partire e poi al raggiungimento del primo obiettivo, che può essere frequenza obbligatoria + una media voto di Y, ti do nuovamente X/4, poi al raggiungimento del secondo obiettivo nuovamente X/4 e lo stesso all’ultimo obiettivo posto poco prima della chiusura dell’anno accademico, dovrei avere molte più certezze rispetto alla frequentazione con impegno da parte del soggetto.
    Ora non so se è possible attuare un qualcosa del genere, ma se si, dovrebbe ridurre lo spreco. Chi abbandona non consuma totalmente la borsa di studio contribuendo a coprirne una parte dell’anno successivo per quelli che invece l’impegno l’hanno davvero profuso.
    Per Alessandro vorrei poi ricordare che il problema del lavoro nero è una piaga voluta soprattutto da pseudo imprenditori, spessissimo italiani, e che non sempre , o quasi mai, i lavoratori stranieri ne sono contenti. Io stesso ho 44 anni e sebbene ho sempre ricevuto complimenti dai miei datori di lavoro per la professionalità e l’impegno dimostrato, ad oggi mi trovo disoccupato e da 3 anni comunque pasoo da un lavoro precario all’altro. Ed avendo due figlie, di cui una all’università, se trovassi un lavoro anche in nero sarei mio malgrado costretto ad accettarlo.
    Qui il discorso diventa molto più ampio ma per concludere in fretta ti dico solo qual’è il motivo per cui questi spregievoli pseudo imprenditori proseguono nel loro sporco mestiere: la punizione in Italia non è commisurata al grande profitto che questi percepiscono. Se dovessero pagare 10 volte quel che rubano alla collettività, senza se e senza ma, vedrai smettere questo sporco traffico.
    Saluti.

  3. sono un ex artigiano edile e sul lavoro nero posso dire la mia, vi assicuro che negli ultimi 10 anni avere un operaio in regola è un lusso che non potevo proprio permettermi, per un artigiano che se va bene lavora 9 mesi l’anno e se va bene tutti ti pagano e se va bene non ti fai male o non ti ammali , la matematica non ti assiste perchè dovresti prendere sempre e puntualmente 40 € l’ora da quest’operaio in regola per poter giustificare l’operazione. questo non è possibile perchè i prezzi sono
    ormai in competizione con cittadini che che dell’edilizia non c’entrano niente, naturalmente in tutto questo ci guadagna chi sfrutta la situazione cioè sempre i grandi investitori, e i piccoli artigiani come me devono chiudere. Ricordate che l’artigiano deve lavorare metà per pagare l’imps e inail e irpef poin procurarsi il lavoro con giornate perse e preventivi avere sempre l’attrezzatura efficace, quello che rimane sarebbe il guadagno?

  4. Caro Davide,
    sono un laureando al Politecnico (To) e vorrei dare risalto ad un problema legato alle borse di studio Edisu.
    Mi piacerebbe che l’autodichiarazione, così come accade all’interno del Poli (nonchè quasi ovunque all’estero), fosse controllata prima e non dopo, per evitare che tanti studenti, magari un pò sufficienti, come lo sono stato io qualche anno fa, cadano nella trappola delle leggi truffa. La maggior parte degli studenti non sanno che un errore di compilazione comporta la restituzione intera della borsa (circa 1800 euro), il pagamento di una multa pari al doppio della borsa, il pagamento della tassa all’università per l’anno di riferimento, oltre ad un’accusa penale. Oltre alla proposta, vorrei sapere se i soldi recuperati dai poveri idioti come noi siano stati utilizzati almeno per il pagamento di altre borse di studio (questo mi consolerebbe), o se sono finiti ad ingrassare le tasche dei soliti (veri) delinquenti.
    Ti assicuro che la lista di gente nella mia stessa situazione era a dir poco impressionante e 5500×100 (mi tengo bassissimo)è uguale a mezzo milione di euro!!
    Grazie per l’attenzione

  5. Ne volete sapere una nuova? Sono 10 anni che abito sola,negli ultimi 2 anni ho avuto problemi economici così non arrivo al reddito minimo di 7500€ circa come massimo del minimo.Dunque mi dovrei iscrivere con la domanda isee dei miei genitori con cui non abito da 10 anni e che non mi aiutano economicamente.In questo caso il mio reddito si alsa,ma essendo l’isee un certificato vero e proprio sarebbe anche falso visto che io sono a Torino dal 2004 e i miei genitori sono rimasti nelle Marche.Così ,facendo i conti ,non sarei idonea(per i loro sistemi telematici del cacchio,essì perchè la compilazione è online e rigida).Capito che bravi? Come le banche ,danno soldi a chi li ha ..Complimenti EDISU ,tu si che sai come fottere gli studenti!E poi una domanda:ma se con l’isee dei miei genitori il reddito sarebbe rimanesse basso ,il certificato isee che presenterei a loro , non sarebbe comunque falso in termini di legge? Buon divertimento con le risposte.

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