Questa mattina siamo stati davanti ai cancelli di Mirafiori per far sentire la nostra vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici, in occasione dell’assemblea pubblica indetta dai sindacati.
È evidente che la politica debba reagire unitariamente al progetto di smantellamento degli stabilimenti italiani.
Tavares deve prendere coscienza del fatto che se muore Mirafiori, allora muore anche Stellantis, perché l’eccellenza della nostra manodopera non è lontanamente replicabile altrove. Se ne renderanno presto conto. Dal 2007 ad oggi, quindi ben prima dell’avvio della discussione sulla transizione ecologica, la produzione è crollata, passando da oltre 200mila ad appena 20mila auto prodotte all’anno. E, se si continuerà ad andare avanti di questo passo, tra dieci anni a Torino – così come nel resto d’Italia – non ci sarà più nulla.
La Regione Piemonte ha lanciato il fondo per il sostegno al reddito per i cassaintegrati, una proposta del M5S della scorsa legislatura che accogliamo con favore, ma non basta.
Servono certezze sugli investimenti e sul rilancio di Mirafiori per dare certezza ai lavoratori e alle famiglie. Auspichiamo anche in una forte presa di posizione da parte del governatore Cirio e del sindaco Lo Russo, i quali dovrebbe opporsi senza mezzi termini ad un progetto che trasforma il Piemonte nella culla della cassa integrazione.
Domani aderiremo allo sciopero generale del settore dell’automotive e andremo avanti finché non otterremo risposte non dall’amministratore delegato, ma dalla proprietà di un’azienda che in tutti questi anni ha continuato ad attingere alle casse dello Stato, cancellando di fatto un’eccellenza non solo torinese e piemontese, ma italiana.
Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte
Andrea Russi, Capogruppo M5S Comune di Torino