Il blitz della Lega che ha escluso i sexy shop dai bonus regionali è un fatto grave. In questo modo si introducono presunti giudizi morali sulle attività d’impresa del Piemonte. Stiamo parlando di realtà che pagano le tasse e garantiscono posti di lavoro, al pari di molte altre. Gli imbarazzi, quasi adolescenziali, del leghista Preioni danno la misura di una maggioranza totalmente inadeguata a gestire la situazione.
Il caso dei Sexy shop è singolare, ma si tratta solo di una categoria delle tante dimenticate completamente dalla dalla Giunta Cirio. Questo provvedimento infatti non contiene criteri equi facendo differenze tra lavoratori di serie A e di serie B.