sabato, Novembre 2, 2024

DISABATO-UNIA-COLUCCIO (M5S): “DAL CENTRODESTRA IN CONSIGLIO REGIONALE UN TENTATIVO VERGOGNOSO DI CENSURARE IL DISSENSO E CRIMINALIZZARE IL MOVIMENTO FEMMINISTA E LE MINORANZE”

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Vergognoso. Quanto accaduto oggi in Consiglio regionale grida vendetta. Dal Centrodestra abbiamo assistito alla censura della voce dei collettivi femministi che manifestavano sotto Palazzo Lascaris per chiedere la chiusura della “Stanza dell’ascolto” all’ospedale Sant’Anna. Il nostro gruppo ha chiesto di audire quelle associazioni, ma il presidente Nicco ci ha risposto che ciò sarebbe stato possibile esclusivamente dopo una presa di distanza dagli episodi accaduti sabato. Un tentativo, chiaramente strumentale, di criminalizzare l’intero movimento femminista senza dargli la possibilità di esprimere le proprie opinioni, in dissenso con quelle della maggioranza che governa. Lo stesso trattamento che viene riservato alle minoranze che sostengono battaglie di civiltà indigeste alla destra.

Durante la seduta abbiamo presentato un ordine del giorno – bocciato dal Centrodestra – di solidarietà al personale sanitario e alle donne vittime della propaganda antiabortista. Un atto per esprimere la nostra vicinanza al personale sanitario in seguito alle parole del Papa, che nelle scorse settimane aveva etichettato i medici che praticano l’aborto come sicari. Una manifestazione di solidarietà fatta propria anche dal Centrodestra, che l’ha ripresa e inserita in un altro ordine del giorno. Abbiamo inoltre chiesto solidarietà per tutte le donne vittime della propaganda antiabortista, una propaganda perpetuata da associazioni di stampo ideologico con volantini indegni come “L’aborto è la prima causa di femminicidio del mondo” distribuiti davanti ad ospedali e consultori, ma anche con le aggressioni di sabato a colpi di rosari, preghiere e benedizioni di chi additava le donne come “assassine”. Basti pensare che in Germania viene multato chi fa certa propaganda davanti alle strutture sanitarie. La Regione dovrebbe farsi promotrice dinnanzi al Governo di una legge nazionale di simile applicazione, invece di permettere a certe associazioni di entrare nei consultori, peraltro foraggiandole con fondi pubblici.

In ultimo ho sollevato il tema del fondo Vita Nascente, oltre 2 milioni di euro destinati alle associazioni pro vita per intercettare le donne e convincerle a non abortire. Da tre anni la Regione Piemonte eroga fondi ad associazioni che ne dispongono senza criteri oggettivi, senza alcuna trasparenza, senza un controllo rigoroso. Alle donne, alle famiglie, non serve un aiutino. Non serve una pacca sulla spalla. Un carico di pannolini o di latte in polvere non salvano una gravidanza. Servono misure strutturali che possano davvero sostenere chi sceglie di diventare genitore, potenziare i consultori, abbattere le rette degli asili nido e incrementare i servizi per la prima infanzia.

Sarah Disabato, Capogruppo regionale M5S Piemonte

Alberto Unia, Consigliere regionale M5S Piemonte

Pasquale Coluccio, Consigliere regionale M5S Piemonte

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