Maggiore equità nei confronti dei disabili per quanto riguarda le spese sostenute per i servizi socio-assistenziali. È quanto abbiamo chiesto in Consiglio regionale, in sede di discussione del bilancio, con un ordine del giorno che mira alla revisione dei criteri di compartecipazione degli anziani e dei disabili non autosufficienti alle rette sostenute per i servizi socio-sanitari.
L’ordine del giorno, approvato dal Consiglio, impegna la Giunta ad invitare i Comuni piemontesi ad uniformare e adeguare i criteri di compartecipazione economica degli utenti alle prestazioni socio-sanitarie, tenendo conto degli adeguamenti Istat e dell’aumento delle pensioni di invalidità diventato realtà nel 2020. Pare infatti che alcuni enti gestori dei servizi – Comuni e consorzi – abbiano ridotto le proprie quote di compartecipazione a scapito degli utenti, sostenendo quindi minori costi e diventando di fatto i veri beneficiari degli aumenti delle pensioni.
Una stortura già da tempo denunciata dall’Utim, l’Unione per la Tutela delle Persone con Disabilità Intellettiva. Per noi l’aumento delle pensioni
deve tradursi in un miglioramento della qualità di vita dei disabili piemontesi che ogni giorno accedono alle prestazioni domiciliari, ai centri diurni, alle case alloggio o agli altri servizi offerti in convenzione con le Asl.
Sean Sacco, Consigliere regionale M5S Piemonte