Banda larga, bene il Piano nazionale mirato a coprire piccoli comuni di aree marginali ma occorre evitare doppioni di strutture che esistono già e intervenire su chi ha davvero bisogno. Infatti in passato su alcuni territori sono stati posati collegamenti in fibra ottica del tutto sconnessi tra di loro e quindi inutilizzati. E da qui che bisogna partire per completare la rete sfruttando le infrastrutture già esistenti col fine di ottimizzare tempi e investimenti pubblici.
Un grosso punto interrogativo, emerso oggi nel convegno promosso dalla Regione Piemonte e rivolto ai Comuni, riguarda la possibilità che i cittadini siano effettivamente interessati a connettersi alla nuova rete. Molto dipenderà dai costi di allacciamento che ad oggi non sono ancora noti.
Il Movimento 5 stelle difende il diritto di accesso a internet e la rete in fibra ottica è indubbiamente preferibile alle reti 4-5g laddove vi sono le condizioni per realizzarla. Vigileremo con attenzione affinché nessuno dei nostri piccoli comuni montani e di zone marginali resti fuori da questo processo di innovazione. La sopravvivenza di questi territori dipende ormai anche dalla connettività di cittadini ed imprese. L’Italia è solo 25 esimo, su 28 nazioni europee, nella classifica di copertura alla banda larga.
Federico Valetti, Consigliere regionale M5S Piemonte
Mauro Campo, Consigliere regionale M5S Piemonte