Dall’informativa, richiesta dal MoVimento 5 Stelle, dell’assessore Parigi in Commissione cultura sul Museo del Cinema emerge un quadro preoccupante. Le difficoltà, note da tempo, derivano dalle scelte fallimentari della vecchia politica. Inutile addossare all’attuale amministrazione di Torino chissà quali responsabilità con il solito gioco dello scarica barile, ormai abitudine del PD.
Negli anni passati abbiamo assistito, e più volte denunciato, al riconoscimento di maxi stipendi per i manager, alla mancanza di programmazione e di figure di coordinamento con il potere decisionale. Ultima follia: la riconferma di Barbera nel 2016 come direttore con il compito di “presidiare la fase di transizione verso un condiviso modello di governance”. Risultati? Zero. Un’eccellenza nazionale non amministrata e alle prese oggi con gravi difficoltà di bilancio: una situazione di incertezza che ha dato origine alla dichiarazione dello stato di agitazione dei lavoratori e rischia di aggravarsi in mancanza di un segnale di discontinuità con la gestione passata.
E’ necessario aprire una trattativa sindacale vera, definire subito la funzione della Fondazione, una governance chiara con responsabilità precise. Solo così si potrà pianificare il futuro di questa importante realtà culturale che garantisce lo svolgimento di molteplici attività, illustrate oggi dai lavoratori in Commissione.
Occorre nominare al più presto un direttore vero e competente, che elabori insieme ai dipendenti e al comitato di gestione al più presto il progetto per il nuovo museo del 2020 e gli allestimenti in vista del ventennale.
Francesca Frediani, Capogruppo regionale M5S Piemonte
Vicepresidente Commissione regionale Cultura