*Piano d’Azione energetico regionale 2012-2013 contro i boschi del Piemonte! *
Oggi in Terza Commissione si è discusso del Piano d’Azione 2012-2013 per una prima attuazione dell’atto di indirizzo per una nuova pianificazione energetica regionale, con la destinazione di risorse per incentivare la produzione di energia da fonti rinnovabili e ridurre i consumi energetici.
Su questo fronte alla nostra Regione è stata assegnata dal DM 15 marzo 2012 una quota del 15.1% nel rapporto tra consumo di fonti energetiche rinnovabili e consumi finali lordi di energia sul territorio regionale al 2020, cosiddetto “burden sharing”. L’Assessorato ha dichiarato di voler migliorare tale obiettivo di un ulteriore 10%, ma alla mia richiesta ha specificato “non in assoluto (come forse si voleva lasciar intendere), ma sulla quota del 15,1%, portandolo quindi al 16,5 % circa”. Lodevole nel merito, ma discutibile del metodo.
Infatti si è puntato soprattutto sulla produzione di energia termica da fonti rinnovabili (mirando molto poco a ridurre i consumi energetici totali), con lo scopo di incentivare l’ulteriore, insostenibile, sfruttamento della biomassa legnosa. Già in Aula avevamo portato una richiesta di moratoria degli impianti a biomasse, stigmatizzandone la proliferazione sia per le conseguenze ambientali (emissioni di polveri sottili per cui poi ci si accanisce contro i veicoli privati) che energetiche tout-court (basso rendimento e spesso assenza di cogenerazione, visto che quello che interessa sono i certificati verdi da produzione di energia elettrica). Assisteremo nei prossimi anni ad ulteriori ricorsi al TAR da parte di cittadini contro impianti finanziati dalla Regione Piemonte?
Ho ricordato i dati ufficiali della Regione Piemonte del 2009 che segnalavano lo sforamento dell’equilibrio tra prelievo e capacità rigenerativa dei nostri boschi e a tutta risposta si è purtroppo richiamata la legge regionale 4 del 2009 (al tempo da noi definita “Attila-Bresso”), che permetterebbe la devastazione del nostro territorio montano attraverso la realizzazione di piste forestali per accedere a quella quota restante del patrimonio boschivo, attualmente irraggiungibile pari a circa il 60%. In questo frangente, ad ulteriore testimonianza della scarsa comprensione dei meccanismi di una filiera energetica sostenibile di molti Consiglieri regionali, spicca la riflessione del Presidente Vignale, secondo il quale “Un bosco ben coltivato dà meno problemi di dissesto idrogeologico”. Pensiamo sia il caso di segnalare a Vignale che un bosco “coltivato” non è più un bosco, e che i boschi andrebbero semmai “mantenuti”.
Il Piano d’Azione prevede a tal scopo al punto I.1 incentivi per circa 5 milioni di euro, mentre al punto I.2- per agevolare la diffusione di impianti termici alimentati a fonte rinnovabile – una destinazione di ulteriori 3,5 milioni di euro da erogare per mezzo di finanziamenti agevolati provenienti dall’Europa come POR FESR 2007-2013. Anche qui erano presenti incentivi ad impianti a biomasse, e, grazie alla mia segnalazione, ho ottenuto che tali finanziamenti siano limitati alla produzione di energia termica da nuova installazione o sostituzione di sole pompe di calore idro-geotermiche, escludendo le centrali a biomassa.
Ho infine sottolineato come strida, in un tale momento di crisi, elargireincentivi per ridurre i consumi energetici delle imprese che sanno molto di “aiuti di Stato” (mentre avrebbero bisogno di un costo dell’energia più basso in assoluto) e per progetti di “smart building” (gli edifici a consumo zero o addirittura “case attive” esistono già e a poco serve spendere soldi per degli esercizi di stile), mentre scarsi sono gli incentivi per ridurre i consumi energetici dei condomini, degli edifici pubblici e per rimuovere l’amianto dai tetti delle scuole pubbliche, sostituendoli con pannelli fotovoltaici.
L’Assessore ha aperto ad un tavolo di lavoro anche in vista della realizzazione di un Piano Energetico Nazionale, da cui dovrebbe discendere finalmente l’agognato Piano Energetico Regionale che oggi è datato 2002. Restiamo in attesa, visto che andare a tentoni nel 2012 in un campo così importante non è più ammissibile.
Davide Bono Capogruppo in Consiglio regionale MoVimento 5 Stelle