Frediani (M5S): La cittadinanza digitale ha le sue radici nella scuola. In questa fase di emergenza la difesa a tutti i costi della didattica in presenza non coincide con la difesa del diritto di istruzione

Il protocollo che regola la didattica a distanza durante l’emergenza covid dovrebbe prevedere una forma di tutela per tutte le famiglie con figli costretti all’isolamento ma la cui classe studia ancora in presenza.
La vicenda della madre di Rosta a cui è stato dato risalto sui media è emblematica. Un figlio maggiore positivo, il minore negativo ma in isolamento da settimane mentre la sua classe continua con la didattica in presenza senza prevedere l’uso di strumenti per la formazione a distanza (a parte la buona volontà delle insegnanti).

Aver pensato soltanto a come garantire la scuola in presenza a tutti i costi ha generato un’ingiustizia ed ha portato a trascurare alcuni aspetti fondamentali come la garanzia ad una continuità didattica che non escluda alcuno studente.

Il diritto alla studio nella “nuova normalità” che ci ha imposto il virus non può essere assicurato senza comprendere l’importanza di considerare la cittadinanza digitale un diritto e quindi garantire la connessione e l’accesso ai dispositivi a tutti i cittadini fin dai primi livelli di istruzione. La scuola e le istituzioni non possono sottrarsi ad un ruolo di primo piano in questa sfida.

Francesca Frediani, Consigliere Regionale M5S Piemonte

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