L’Osservatorio sul Tav è ormai anacronistico, non ha più ragion d’essere ed andrebbe soppresso al più presto. Non rappresenta in alcun modo i Comuni interessati dal tracciato ed ha fallito nel suo obiettivo di esercitare un ruolo super partes e di confronto. Nei fatti si è trasformato in uno strumento di propaganda della lobby TAV.
Inoltre sostituire Foietta mettendo a Capo dell’Osservatorio TAV il Prefetto di Torino sarebbe un’operazione quantomeno inopportuna. L’Osservatorio non è più un organismo al di sopra delle parti fin dai tempi in cui i sindaci contrari all’opera vennero cacciati. Ed ha continuato a non esserlo anche nei molti anni seguenti. Nominare ora a capo dell’Osservatorio il Prefetto, cioè quell’organo del Governo che ha reiterato dal 2011 le ordinanze limitative della libera circolazione nell’area intorno al cantiere, e ciò in violazione dei limiti indicati dalla Corte Costituzionale sull’utilizzo dell’art. 2 Tulps, ci sembra paradossale in un ordinamento democratico costituzionale.