martedì, Ottobre 8, 2024

TAV, ACCORDO ANIEM – COSEAM, QUALI VANTAGGI PER PMI ED IL TERRITORIO? RISCHIO ESCLUSIONE DA APPALTI E INOPPORTUNE SPONSORIZZAZIONI POLITICHE . LA TOPPA E’ PEGGIO DEL BUCO

Creare opportunità di sviluppo e lavoro per le piccole e medie imprese piemontesi è un obiettivo condivisibile e strategico. Per questo da sempre ci battiamo contro la realizzazione di una grande opera inutile come il TAV in favore di investimenti mirati sui territori in cui le esigenze, anche in tema di trasporti, sono ben diverse da quelle di avere una galleria che le attraversa.

L’iniziativa di Aniem (Associazione Nazionale Imprese Edili Manufatturiere) e il Consorzio Coseam Spa, presentata nel luglio scorso, con il solito patrocinio dei vari Esposito, Foietta e Virano, ci sembra una toppa peggio del buco, o forse in questo caso è meglio dire del tunnel.

I famosi appalti di piccola pezzatura rivolti alle PMI, evidentemente con sono così accessibili alle piccole imprese, se è necessario consorziarle da un grande soggetto nazionale affinché possano partecipare alle gare. Peraltro, essendo le gare ad evidenza pubblica, non ci sono elementi (o c’è qualcosa che non sappiamo?) per dire con certezza che verranno aggiudicate a questo soggetto.

Paradossalmente potrebbe anche accadere che se vincesse un’impresa, nazionale o internazionale diversa, queste siano tagliate persino fuori da quelle lavorazioni che normalmente vengono date ad aziende locali, con lo strumento spesso abusato del subappalto, dal momento che hanno preso parte alle gare con un altro soggetto.

Infine ci lascia molto perplessi la partecipazione, avvenuta a luglio stesso periodo della presentazione del progetto, del Presidente di Telt Virano, del Presidente dell’Osservatorio Foietta e del Senatore della Repubblica Esposito, oltre che dell’Assessore Balocco, all’incontro di presentazione dell’accordo tra Anieme e Coseam. Ma Virano non è forse il presidente della società che dovrà aggiudicare le gare a cui parteciperanno le imprese consorziandosi con il Coseam? E Foietta non è il presidente dell’Osservatorio che dovrebbe vigilare sulla realizzazione dell’opera? E il Senatore Esposito non è vicepresidente della Commissione permanente VIII Lavori pubblici?

Cosa mai ne potrà pensare di questa calorosa partecipazione un’altra impresa piemontese, italiana o europea che non aderisce a questo accordo e intenda partecipare alle gare? O l’Unione europea che nella Direttiva sugli appalti pubblici afferma addirittura che “Le amministrazioni aggiudicatrici trattano gli operatori economici su un piano di parità e in modo non discriminatorio”?

Francesca Frediani, Capogruppo regionale M5S Piemonte

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